Una ricerca, decisamente curiosa, di due ricercatori della Monash University (Australia) è stata oggetto di un dibattito durante l’International Conference on Information Systems di San Francisco. Ebbene, si è parlato di “digital hoarding” che, in altri termini, riguarda la patologia che colpisce gli accumulatori seriali. Ovviamente, in questo caso, digitali.

Le persone che fanno fatica a liberarsi di materiale digitale inutilizzato sono tantissime; per individuarle, i ricercatori hanno sottoposto dei questionari già compilati da accumulatori seriali “classici” e li hanno confrontati con quelli digitali. Ebbene, i livelli di stress riscontrati di queste 850 persone sono assolutamente simili: quelli relativi allo stress sono i valori che più contraddistinguono questa patologia.

Ad oggi coloro che sono più colpiti sono i giovani compresi nella fascia d’età tra i 20 e i 30 anni, con prevalenza delle donne. Una differenza rispetto agli accumulatori seriali “tradizionali”, molto rilevante, è quella relativa allo spazio a disposizione che, in questo caso, non è un problema.