Fino ad oggi si è pensato che alla base degli “aborti spontanei” ci siano fattori femminili. Oggi, invece, si comincia ad analizzare anche quali possano essere le cause che arrivano invece dalla parte maschile.

Va in questa direzione lo studio condotto dall’Imperial College of London che ha dimostrato come donne che devono fare i conti con aborti spontanei spesso sono fecondate da spermatozoi che presentano gravi danni al Dna.

Detto che un aborto spontaneo avviene entro la 22esima settimana di gravidanza, si è studiata la qualità degli spermatozoi di 50 uomini le cui compagne avevano dovuto sopportare già 3 eventi di questo tipo. Ebbene, il risultato è apparso chiaro: i danni erano almeno doppi rispetto a quelli registrati negli spermatozoi di uomini che non avevano mai avuto compagne con aborti spontanei.

Le analisi hanno anche messo in evidenza come i radicali liberi dell’ossigeno erano, nei casi peggiori, superiori di ben quattro volte rispetto alla norma.