L’ONU ha lanciato un allarme, concreto, su quella che è la quantità di salamoia tossica presente negli oceani. Per chi non lo sapesse, si tratta della sostanza (altamente nociva) che viene generata dagli impianti di dissalazione sparsi nel mondo.

Le cifre sono allarmanti: questi impianti producono un totale di 95 milioni di metri cubici di acqua dolce ogni giorno, ma ad ogni litro corrisponde un litro e mezzo di acqua ipersalata che contiene, appunto, la salamoia tossica. Che, riversata negli oceani, mette a repentaglio gli ecosistemi marini.

I numeri fanno rabbrividire e sono di molto superiori a quanto preventivato fino a qualche anno fa. In uno studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment viene dimostrato come gli ecosistemi negli oceani siano a rischio sia per la salinità elevata, sia per le sostanze tossiche, chimiche, che provengono dai prodotti usati per la dissalazione. Occhio, però: quest’acqua ipersalata può essere riutilizzata per l’acquacoltura e per generare elettricità.